
29 Giugno 2022 | di LUCIO MANISCO
Considerazioni inattuali
Prima del trasferimento negli Stati Uniti nel 1956, Altiero Spinelli – il Manifesto di Ventotene – cercò per più di un’ora di ridimensionare le simpatie oltre atlantiche istillate dagli anni alla BBC di Londra : “Basta – concluse – vai a lavorare con i padroni dell’Europa”. Sette anni prima gli USA avevano applicato i ceppi della Nato a 12 paesi europei ( ora sono 30 ) e l’Unione Sovietica – 23 milioni di caduti per sconfiggere la Germania nazista e 284mila quelli americani – veniva rappresentata come una mostruosa piovra che stendeva i suoi tentacoli sul vecchio continente.
E’ stata definita una svolta storica quanto è avvenuto il 29 giugno del corrente anno a Madrid: il Presidente americano Joe Biden ha ordinato ai 30 capi di governo – pochi che brontolavano ma tutti sull’attenti – di investire qualche miliardo in più negli armamenti e udite, udite, di stendere le missioni belliche in Europa ad una presenza di “deterrenza” sugli altri confini asiatici della Russia e della Repubblica Popolare Cinese. Persino il New York Times, edizione europea, pubblica in prima pagina il titolo: “Europe has an America problem”, l’Europa ha un problema americano. E ancora, anticipando i tempi, il Corriere della Sera apre la prima pagina con “Draghi, è scontro con Mosca”. La deterrenza ha drammatci storici. Hitler attacca la Polonia per “deterrere” un’aggressione delle forze armate di Varsavia. Mussolini dell’Impero invade l’Abissinia per prevenire un attacco del Negus all’Eritrea e via dicendo.
Biden fa sul serio: dopo un’ora di colloquio con Erdogan, capitola e la Turchia rinunzia alle riserve sull’ingresso della Svezia e della Finlandia nella Nato. Cosa farà Draghi? Manderà i carabinieri paracadutisti del Tuscania in Thailandia?
Sono ottimista. Niente apocalisse. Moriremo di sete e di inflazione, di cabine di regia e di banche che restringono il credito, di Juventus battuta dall’Ascoli Piceno e di trionfali vittorie di una sinistra che non esiste. Ma sempre in piedi e sull’attenti… davanti alla più grande piovra che prima di Madrid era presente nella fantapolitica, o in un romanzo di Victor Hugo.
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