RAIAWADUNIA | 1 aprile 2020
Jair Bolsonaro, presidente del Brasile, omofobo, razzista, nemico delle donne, amico dei potenti e dei ricchi, torna a offendere l’Italia e gli italiani.
Nel nostro paese a far strage, secondo lui, non è il coronavirus. ”In Italia c’è un’epidemia di suicidi e depressione a causa dei giornali e delle televisioni. Troppo sensazionalismo sul virus”.
Queste squallide affermazioni si aggiungono a quelle dei giorni scorsi contro il nostro paese in cui si morirebbe tanto ”perché l’Italia è un paese di vecchietti e fa tanto freddo”.
La volgarità ignorante e il cinismo di questo individuo si manifesta in pieno quando parla della sua gente opponendosi a tutte le misure di contenimento del virus. Un ricatto costante rivolto soprattutto ai tanti poveri del Brasile. Un invito a scegliere tra perdere il lavoro o accettare che muoiano i più deboli.
”Il coronavirus è solo un piccolo raffreddore, una sciocchezza. Ai brasiliani i virus non fanno paura. Sono abituati a fare il bagno nelle fogne. Il Brasile non si può fermare“.
A fare il bagno nei liquami sono i poveri, la grande maggioranza di un paese campione mondiale di diseguaglianza. I condannati a morte lenta di un paese in cui vige la dittatura degli interessi della grande finanza, padrona di ogni cosa. Persino della vita e della morte della popolazione brasiliana.
Scuola e sanità sono un lusso per pochi. Quelle pubbliche non hanno risorse. Studia e si cura solo chi può permettersi l’accesso alle strutture private tutte nelle mani del potere finanziario. Il grande amico di Bolsonaro.
“Chi soffrirà di più a causa del coronavirus saranno i poveri, i più vulnerabili. Moriranno sulla porta degli ospedali, nei quali non potranno entrare. Per loro non ci saranno strumenti per continuare a respirare e sopravvivere alla polmonite”, denunciano i migliori medici del gigante sudamericano.
Ma a Bolsonaro questo non importa. In rotta con le massime autorità sanitarie del paese, con la gran parte dei governatori del Brasile, Bolsonaro va in giro a incontrare i suoi sostenitori. Convoca manifestazioni, invita a riaprire ogni attività, alimenta coscientemente il contagio.
Da due settimane i brasiliani, ogni sera, si affacciano dalle loro case e fanno tuonare le loro pentole chiedendo le dimissioni di un presidente che li ha abbandonati a essere vittime dell’epidemia.
Aiutiamoli. Sosteniamoli. Non lasciamoli soli.
DOMENICA 5 APRILE, ORE 21, TUTTI ALLA FINESTRA A BATTERE PENTOLE.
BOLSONARO, DIMETTITI !
Silvestro montanaro
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Complimenti, un fenomeno Bolsonaro.
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