Italia. Dossier immigrati: inconsistente timore di una “invasione islamica”

26.10.2017 it.radiovaticana.va

La stima della presenza straniera regolare in Italia è di 5.359.000persone mentre gli italian all’estero sono 5.383.199 secondo le anagrafi consolari (aumentati di oltre 150mila unità rispetto al 2015). È il dato complessivo che emerge dal Dossier statistico 2017, curato dal Centro Studi e ricerche Idos e, per il terzo anno consecutivo, con il Centro Studi Confronti e con il sostegno dei fondi dell’otto per mille della Chiesa valdese – Unione delle Chiese metodiste e valdesi, che è stato presentato questa mattina a Roma.

Significativo – riporta l’agenzia Sir – il paragrafo sull’andamento demografico e l’immigrazione: nel 2016, tra i cittadini italiani le morti sono prevalse sulle nascite di 204.675 unità (tendenza in corso da diversi anni). La “compensazione” è stata in parte assicurata grazie alle nascite da genitori stranieri (69.379, il 14,7% del totale). Insomma, secondo le previsioni demografiche dell’Istat, nell’arco dell’intero periodo 2011-2065, la dinamica naturale sarà negativa per 11,5 milioni (28,5 milioni di nascite e 40 milioni di decessi) e quella migratoria sarà positiva per 12 milioni(17,9 milioni di ingressi e 5,9 milioni di uscite). Pertanto, complessivamente, la popolazione residente non diminuirà e si assesterà sui 61,3 milioni, ma sarà molto diversa la sua composizione: l’incidenza degli ultra 65enni sfiorerà il 33%, si ridurranno i minori e le classi di popolazione in età lavorativa, aumenterà l’incidenza degli stranieri.

Nel Dossier presentato oggi a Roma, colpisce la crescente consistenza del pluralismo religioso: la Moschea di Roma Monte Antenne è la più grande d’Europa, così come lo sono il Centro Culturale Ikeda per la Pace di Milano della comunità buddhista, inaugurato nel 2016, e il Tempio di Settebagni, alle porte di Roma, della comunità mormone (Chiesa di Gesù e dei Santi degli ultimi giorni).

Dai primi anni del 2000 persiste la netta prevalenza dei cristiani (53,0%), tra i quali gli ortodossi sono i più numerosi, seguiti dai cattolici e dai protestanti (rispettivamente circa 1,5 milioni, quasi 1 milione e più di 250.000 tra protestanti e altre comunità cristiane). La rilevante incidenza dei musulmani, pari a un terzo dell’intera presenza straniera (1,6 milioni di persone), non giustifica il timore di un’invasione e l’atteggiamento conto l’Islam.

È discreta la presenza di fedeli di religioni orientali (tra gli altri, induisti 150.800 e 3,0% del totale, buddhisti 113.900 e 2,3%), senza contare i gruppi religiosi minori e gli atei. Sono diffuse le iniziative di dialogo ecumenico e interreligioso, da considerare efficaci per arginare il terrorismo e favorire l’inserimento, tenuto conto che tutte le comunità religiose, con la rete dei loro luoghi di culto, sono anche promotrici di attività sociali e culturali funzionali all’inserimento.

Per un commento sui dati del Dossier statistico 2017 Fabio Colagrande ha sentito Ugo Melchionda, presidente del Centro studi e ricerche Idos. Ascolta:

Fonte: Radio Vaticana, 26.10.2017

Un pensiero su “Italia. Dossier immigrati: inconsistente timore di una “invasione islamica”

  1. ci sono 2 fatti inconfutabili quanto paralleli. da una parte, cq venga detto e sentito, non puoi fermare un fenomeno migratorio, a meno che non gli spari addosso e, siccome chi sta male, cambia, o tentadi farlo come e’ capitato e ancora capita a noi…dall’altra parte c’è la guerra dei poveri, dei senza tetto, dei senza cibo, delle vecchie, ma purtroppo ancora valide “regole” x cui i ricchi sono pochi e detengono la ricchezza senza se e senza ma, xloro ognui cosa è diritto, i poveri sono tanti e senza diritti…la politica non fa altro che aumentare questo divario…non è facile raccontare a chiunque che ancora aspetta una casa popolare e vive in macchina che è dietro degli stranieri da dovunque provenuti…che chiunque ha il diritto di mangiare, di lavorare, di sopravvivere…e cosi’ si finisce x fare i capponi di Renzo…tutti indietro e in rotta fra loro…d’altra parte questa gente lavora x niente o quasi, soprattutto al sud, avra’ diritto di mangiare, far mangiare i loro figli, come ne avremmo diritto noi?! siamo un popolo di vecchi, di pensionati allo stremo, a natalita’ tendente allo zero…l’europa è vecchia, è altrettanto normale che nuove forze lavorative, nuove braccia, nuove eta’ si sostituiscano a noi, si integrino, dandogli modo di lavorare xche’ non rubino, non spaccino….è la miseria che rende delinquenti, non il colore della pelle o le diverse radici, purtroppo siamo tanti poveri, vediamo almeno di non sbranarci, laguerra è solo male..non conviene a nessuno.

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