CORRIERE DELLA SERA
Il duello La giornalista in corsa con il Pdl: io trattata da mostro fascista

20 MARZO 2008 | ROMA – Diventa un caso internazionale la vignetta firmata da Vauro giovedì scorso su il manifesto in cui raffigura Fiamma Nirenstein, candidata nel Pdl, come «Fiamma Frankenstein», con un volto da mostro e tre simboli sul petto: la stella di David, il fascio littorio e il simbolo del Pdl. Il tutto in polemica con la parallela presenza di Ciarrapico nelle liste. Ieri da New York è partita una lettera di Abraham Foxman, direttore dell’Anti-Defamation League, in cui si chiedono ufficialmente le scuse della direzione del manifesto: «Ci riteniamo oltraggiati dal fatto che il manifesto abbia pubblicato una vignetta indiscutibilmente antisemita. Sia che fosse o meno intenzionale, l’effetto del disegno è l’associazione degli ebrei ai fascisti che li hanno perseguitati, denigrando il Pdl associandolo agli ebrei e sottolineando la presenza di un ebreo italiano nella lista elettorale. In ogni caso il risultato è lo stesso: antisemitismo». CONTINUA SOTTO
18/05/2008, IL MANIFESTO: “Ieri l’Ordine dei giornalisti del Lazio ha archiviato l’esposto che la signora Fiamma Nirenstein aveva intentato contro Vauro (…) La «denunciante» aveva chiesto un provvedimento disciplinare contro il nostro Vauro, accusandolo di antisemitismo. E’ stato facile smontare l’accusa e l’Ordine ha preso atto del fatto che non è avvenuta alcuna violazione delle norme deontologiche”.
Accusa l’interessata, Fiamma Nirenstein: «Un disegno antisemita nella sostanza e nella forma. Di fatto mi ritrovo nella stessa condizione in cui vengono ritratti i soldati israeliani quando vengono rappresentati dalla stampa antisemita: stella di David e svastica nazista. Io ho la stella di David e il fascio…» Ancora Nirenstein: «È la riprova di quanto ho scritto nel mio libro dedicato all’antisemitismo progressista. Visto che non sono candidata in una lista di sinistra, divento automaticamente un mostro fascista. Sono certa che Vauro mi odia perché mi sono sempre schierata a favore di Israele».
Replica Vauro: «Io antisemita? Ho portato a dieci anni mia figlia a Gerusalemme per farle visitare il museo della Shoah… Lei annuncia querele, lo faccia pure. Non è colpa mia se si presenta nello stesso raggruppamento politico che candida Alessandra Mussolini, la quale non ha mai rinnegato le posizioni di suo nonno, e Ciarrapico, effigiato in molte fotografie dritto nel suo saluto romano. L’accostamento tra la stella di David e il fascio lo ha fatto lei. Io mi sono limitato a rappresentarlo ». CONTINUA SOTTO
LEGGI: Moni Ovadia difende Vauro: “Antisemita a chi? Se la destra gioca sporco sulla Shoah…”
In quanto alle accuse dell’Anti- defamation League? «Io sono contro ogni forma di schedatura. E io sono presente nella lista dei “nemici” dell’associazione».
In quanto al manifesto, parla il condirettore Gabriele Polo: «Non dobbiamo chiedere scusa a nessuno. Non era una vignetta antisemita ma solo la critica alla scelta di un candidato che ha deciso di “coabitare” con Ciarrapico. Ci siamo battuti in tanti per la libertà di satira alle vignette anti-Islam. Spero che la stessa libertà venga garantita anche rispetto alle altre religioni».
Meno forte la polemica con la striscia firmata da Stefano Disegni su l’Unità di lunedì, sulla «coabitazione » Nirenstein- Ciarrapico. Nirenstein: «Comunque orribile, oltraggiosa, lontana dalla vera satira ». Disegni: «La mia intenzione era dirle: ma come fai tu, che difendi Israele, a startene con Ciarrapico? Vattene subito da quel partito …».
CORRIERE DELLA SERA, Paolo Conti
20 marzo 2008 — Fonte
“Una volta giornalisti “importanti” lo tacciarono di antisemitismo perché aveva disegnato una vignetta che ironizzava sulla disinvoltura e la spregiudicatezza della giornalista e parlamentare di Forza Italia Fiamma Nirenstein, pasionaria sionista che alla Camera sedeva in un rassemblement di cui facevano parte anche neofascisti, antisemiti dichiarati e neonazisti. La pietra dello scandalo era una leggerissima curvatura in basso del naso sottile e delicatissimo disegnato nella vignetta. Era solo un pretesto per denunciare la solidarietà di Vauro con il popolo palestinese occupato, colonizzato, oppresso e segregato dal governo israeliano…” — Tratto da “VAURO IL PARTIGIANO” (prefazione de La Zecca)
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Ma se lo sappiamo tutti che per la signora Niren stein tutto ciò che non é filo sionista diventa automaticamente, non antisemita (perché semiti sono pure gli arabi) ma anti israeliano.
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